
50.11 Km
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03:35:51
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13.93 Km\h
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+1345 / -1288 m
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 | Partenza | 08:23:34 |
 | Arrivo | 12:02:44 |
 | Durata allenamento | 03:39:10 |
 | Velocità max | 43.56 Km\h |
 | Altitudine | 94-564 m |
 | Bici | Can sc 29 |
 | Attività | MTB |
Dopo una domenica di riposo assoluto, sentivo la voglia di far qualcosa di corposo...Non c'era freddo e la nebbiolina lasciava intuire la possibilità di muoversi con una certa libertà. Così ho messo il fanalino posteriore alla mia Scalpel e sono partito con la decisa volontà di non sporcarla. Farò tanta strada pulita...mi sono detto...niente di più falso...come sempre. A parte il fatto che anche le strade sono davvero mal messe...so benissimo che non sarò capace di stare lontano dai sentieri.... In ogni caso parto alla volta di Cangelasio e per strada bianca interna salgo a Faieto, e andando a Grotta faccio una deviazione di strada bianca (che bianca non è) e già la bici si spruzza di macchioline terrose....Poi per scendere sulla strada di Pietra Nera taglio per un prato invitante...e il gioco è fatto... Da Pietra Nera scendo fino a Besozzola e taglio giù deciso verso la fondovalle (ovviamente per sentiero). Poi arrivo fino al bivio di Iggio. Ho un attimo di esitazione e di incertezza sulla via da prendere...Poi giro deciso in direzione Stuzzano. La discesa nella stupenda vallecola sarebbe su asfalto, ma le condizioni del manto stradale la fanno ideale per la mia bici che fila veloce incurante di buche e tratti sterrati. Poi inizio a salire verso Rigollo e poi gli Azzali, e poi al passo di Borla. La strada bianca bagnata (marroncina) è assai più pedalabile che da asciutta, e la bici fila che è un piacere ( e ridendo penso agli stradisti a stare attenti alle macchine e all'asfalto bagnato...ai freni ecc..) Comincio la discesa e mi viene in mente che ai Rosi c'è una deviazione che per l'appunto mi fa evitare tanto asfalto...Detto e fatto, Prendo la deviazione e scendo per sentiero fino a Trinità (o quasi). Intanto che scendo il sole appare fra le nubi e la nebbia...Lo saluto speranzoso e felice, sperando in una sua prossima manifestazione decisa...niente da fare...si rinasconde...Poi scendo in fondovalle e, sempre col fanalino rosso lampeggiante (ogni tanto mi fermo a pulirlo) inizio la dura salita verso Aione. Mi vien voglia di fare una deviazione fuori strada, ma sono sicuro di andare a cercare troppi guai... Da Pietra Nera scendo verso Grotta. Guardo l'ora...non è troppo tardi. Da Ponte Grosso riparto in salita verso Pietraspaccata (evito la via di Case Cavallo perchè comincio ad avere le gampe imballate e perchè è più lunga) . Da Pietraspaccata prendo la carraia che mi porta alla lunga discesa dei Massari. La mia 29" va che è un piacere sul terreno bagnato e appiccicaticcio. Oramai sono sporco davvero e non posso non prendere la discesa nel bosco. Per tre quarti la discesa è in ottime condizioni...l'ultima curva, sempre lei mi riserva uno strato di fango saponato assai insidioso. Riesco a far bene la curva ma nel rettilineo successivo sbaglio la scelta della traiettoria. Anziche pestare le foglie sul lato scendo centralmente sul...sapone. La ruota anteriore tende ad intraversarsi e sono costretto a fermare la corsa scendendo dalla bici. Cosa sia successo poi non lo, probabilmente nello scendere ho girato troppo lo sterzo, fatto è che, da ferma, la bici si blocca e mi manda per rovi. Poco male...il vestiario invernale mi protegge...e non mi sono nemmeno sporcato (più di quello che ero già). Non so perchè quando mi succedono questi inconvenienti mi viene da ridere... forse mi figuro e mi vedo volteggiare e cadere...e m i rido dietro). Ormai sono sulla strada di Contignaco e affidandomi al fanalino lampeggiante e al giubbino giallo e al giallo coprizaino, arrivo tranquillo a casa. Prima di salire per la doccia lavo e iingrasso la mia bici....Ora vado per doccia e pranzo |
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